Atlante dei batteri by Ludger Wess

Atlante dei batteri by Ludger Wess

autore:Ludger Wess [Wess, Ludger]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Marsilio
pubblicato: 2020-11-05T20:28:13+00:00


* * *

1 In genetica vengono definiti «trasposoni», mentre l’enzima che taglia e trasferisce il frammento di DNA in un’altra posizione si chiama «trasposasi».

Magnetospirillum magnetotacticum

La piccola spirale magnetica che si orienta grazie al magnetismo

Forma: spirale ricurva

Lunghezza: da 4,0 a 6,0 micrometri

Spessore: da 0,2 a 0,4 micrometri

Vista, udito, tatto, gusto e olfatto sono i cinque sensi diffusi in tutto il regno animale, ma nessuno sa se tatto, udito e olfatto appartengano anche ai batteri. Sicuramente essi possiedono la capacità di percepire alcuni stimoli fisici grazie ai quali si orientano, avvicinandosi o allontanandosi dal loro obiettivo a seconda dei casi. In genere reagiscono anche agli stimoli chimici, ma Magnetospirillum magnetotacticum fa di più: è in grado di sfruttare il campo magnetico della terra per orientarsi. È stato scoperto nel 1958 dal medico italiano Salvatore Bellini, che stava esaminando al microscopio dei campioni d’acqua, alla ricerca di agenti patogeni. Bellini notò che alcuni batteri presenti nel suo vetrino nuotavano sempre verso nord e si posizionavano all’estremità più a nord della goccia d’acqua. Con l’utilizzo di un magnete riuscì a farli spostare. Da questa osservazione e da successivi esperimenti concluse che, grazie ad alcuni composti del ferro, i batteri avevano formato al proprio interno un dipolo magnetico che usavano per orientarsi.

Per lungo tempo il mondo scientifico restò all’oscuro di tutto, perché il consiglio dei ricercatori anziani dell’università di Pavia, che doveva dare a Bellini il consenso per la pubblicazione, ritenne la sua scoperta inattendibile e impedì la diffusione dell’articolo, che finì a prendere polvere in archivio. Le cose cambiarono nel 2007, quando il manoscritto fu ritrovato. Fino ad allora la scoperta di Magnetospirillum magnetotacticum era attribuita al ricercatore americano Richard P. Blakemore, che nel 1975 aveva osservato al microscopio un analogo comportamento da parte dei batteri prelevati in uno stagno di Woods Hole, nel Massachusetts: anche nel suo caso, i microbi si muovevano ostinatamente verso nord.

Oggi sappiamo che Magnetospirillum magnetotacticum genera al suo interno i cosiddetti magnetosomi, strutture simili a vescicole nelle quali, grazie a particolari processi di trasporto, vengono pompati gli ioni di ferro prelevati dall’ambiente circostante. Le condizioni chimiche all’interno della vescicola permettono la formazione di cristalli e i magnetosomi, ancora una volta grazie a particolari proteine, si dispongono ordinatamente in una catena al centro dell’asse cellulare del batterio, per evitare accumuli dovuti a opposte forze di attrazione. In questo modo invece possono funzionare come una bacchetta magnetica o come l’ago di una bussola. Di solito in una cellula ci sono da quindici a venti magnetosomi.

La percezione del magnetismo permette ai batteri di seguire le linee dei campi magnetici che corrono lungo tutta la Terra, ed è probabilmente per questo motivo che si sono spostati così velocemente nel particolare ambiente che prediligono per la loro proliferazione, il fondale degli specchi d’acqua.

Oltre a Magnetospirillum, sono stati scoperti numerosi altri batteri in grado di formare i magnetosomi. Questi batteri magnetotattici sono di grande interesse in ambito tecnico e medico, perché i loro magnetosomi contengono cristalli magnetici di dimensioni molto particolari (45 nanometri). Si



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.